Dopo l'Editto di Costantino e il successivo Editto di Tessalonica, la Chiesa assume una posizione fondamentale nella cultura e l'educazione.
E' la Chiesa che garantisce l'istruzione. Nato in Oriente, il monachesimo inizialmente si esprime come il desiderio di imitare Cristo.
Chi diventa monaco decide di allontanarsi dalla vita per concedersi alla solitudine e vivere da eremita. Benedetto da Norcia,
nel 529 fondò il monastero di Montecassino, diffondendo il monachesimo.
Secondo la sua idea, il monaco deve dedicare la vita ai lavori manuali
ai quali si alternano la preghiera e il lavoro intellettuale (copiatura
e revisioni di testi sacri e classici).
I monaci conferiscono una particolare importanza ai testi e alla conservazione della cultura d'occidente.
Nella Regula Magistri egli chiarisce i principi pedagogici fondamentali per l'educazione nelle scuole monastiche: informazione da parte dei genitori a proposito della vocazione.
Un altro grande esponente fu Cassiodoro che fondò il monastero del Vivarium in Sicilia, dedito particolarmente allo studio e alla trascrizione di codici di insegnamento.
Nelle istruzioni delle lettere sacre e profonde, egli divide le sette arti liberali in trivio (ossia la grammatica, la retorica e la dialettica) e drivio(aritmetica, geometria, musica e astronomia).
Nell'opera intitolata "Lettere varie" riprende i principi di Cicerone per esprimere gli stili del discorso: umile, medio e sublime.
Nelle istruzioni delle lettere sacre e profonde, egli divide le sette arti liberali in trivio (ossia la grammatica, la retorica e la dialettica) e drivio(aritmetica, geometria, musica e astronomia).
Nell'opera intitolata "Lettere varie" riprende i principi di Cicerone per esprimere gli stili del discorso: umile, medio e sublime.
Fonte: Libro scolastico "EducataMENTE"
Nessun commento:
Posta un commento