mercoledì 25 ottobre 2017

Fritojof Capra

La visione sistemica della vita per una crescita qualitativa

Il nucleo delle ricerche di Fritojof Capra, fisico e studioso della teoria dei sistemi austriaco, fondatore del Centro per l'alfabetizzazione ecologica in California, è posto sul cambiamento dalla visione del mondo meccanicista riduzionista a una visione del mondo sistemico ed ecologico.
Nella nuova visione sistemica l'uomo è alleato con la natura, non è più in "lotta" con essa, e viene eliminata totalmente la tradizionale separazione tra corpo e mente.
Capra associa la teoria sistemica a una nuova scienza delle qualità, dove la creatività è il nascere continuo di novità sono le forze trainanti.
L'universo non è più visto come una macchina fatta di componenti elementari, l'evoluzione non e più la lotta di resistenza, ma una danza cooperativa.
La teoria sistemica di Capra è nominata come "la visione sistemica della vita", ed esse coinvolge un nuovo modo di pensiero.
Sull'argomento riflette anche il chimico Pier Luigi Luisi, il quale dice che questa visione si tratta di una catena di successioni; quindi dal dipende di una cosa all'altra.
Nessuna entità ha qualità, valore, senza essere coordinata ad altro. 
Dice anche che nella visione sistemica, niente ha un punto fermo, di localizzazione.. nemmeno la vita.

Il pensiero sistemico è presente già dagli anni venti. Gli scienziati che si confrontarono (ecologici, psicologi ecc.), si resero conto che per comprendere un sistema vivente, un fenomeno (sociale, ecologico,) si deve prendere sotto esame tutto il contesto che ne gira attorno.
Per Capra un valido esponente del pensiero sistemico è Leonardo da Vinci, il quale per risolvere un problema studiava tutto ciò che ne riguardava.

Negli anni successivi, il pensiero sistemico si evolse grazie allo sviluppo della teoria di complessità, la quale studia i cosiddetti sistemi complessi, venuta affermandosi negli ultimi decenni sotto la spinta dell'informatizzazione e grazie alla crescente inclinazione, nell'indagine scientifica a rinunciare alle assunzioni di linearità nei sistemi dinamici per indagarne più a fondo il comportamento.
Una delle comprensioni più importanti è quella di riconoscere che la rete è lo schema di riorganizzazione principale di ogni sistema vivente.

Capra nomina anche il sociologo tedesco Niklas Luhmann, il quale dichiara la teoria dell'auto-poiesi. Questa teoria spiega che le reti viventi nella società umana sono reti di comunicazione.
E come le reti biologiche, anch'esse sono auto generanti ma ciò che generano a gran parte non è materiale (pensieri, idee, emozioni..).
Si sono comparate le due reti (biologiche, sociali) perché ambedue lavorano nell'ambiente. 

Fritojof Capra passa dalle reti, sul tema dei problemi che ci circondano nei tempi nostri (crisi, energia, povertà..)
Egli afferma che quest'ultimi sono problemi sistemici, ossia tra loro correlati.
Alla base di tutto ciò c'è l'illusione di poter crescere in modo smisurato in uno spazio limitato causando cosi' uno scontro tra pensieri lineari e non lineari.
Capra analizza e riflette anche sull'economia, e la sua conclusone è quella della crescita qualitativa; alti e bassi in equilibro tra loro, rigenerazione e calcare la qualità della vita.
Egli specifica il significato di crescita, e distingue due differenti crescite.
La crescita negativa, la quale è basata su servizi e processi usando combustibili fossili, sostanze tossiche ecc..
La crescita positiva, la quale, invece, è basata su servizi e processi più efficaci.
 Dopo aver parlato anche di politica, corruzioni sempre nello stesso campo, di leadership..conclude spiegando la politica verde: essa mette in centro, con maggior importanza la vita.
"ABOUT TIME TOO". 

Ruoli e funzioni nel dialogo educativo

STATUS
- indica la posizione che una persona occupa nella società. 

RUOLO
- indica il comportamento di chi occupa quel posto.

Nella relazione educativa indicare gli status di insegnante (superiore)  e allievo (inferiore) è immediato. 
Nella pedagogia modera, però, calcando sul tema di reciprocità, l'accento cade sul concetto di ruolo piuttosto che status.
Lo "status" di insegnante si attribuisce a un potere (di controllo, di punizione..) si sostituisce oggi a uno status di guida o facilitatore in vista della realizzazione di un compito


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Fonti: Libro scolastico "EducataMENTE"

Insegnanti e allievi

La comunicazione nell'attività educativa

L'attività educativa a scuola è uguale a uno scambio di informazioni attraverso un dialogo.
La comunicazione educativa riprende questa descrizione, specificando che la comunicazione non è un processo unidirezionale ma segue una dinamica circolare nella quale mittente e ricevente si scambiano i ruoli.
L'allievo non è un recettore di informazioni passivo e la comunicazione deve essere un dialogo basato sulla partecipazione attiva di entrambi.
Per evitare che il dialogo sia disturbato, è opportuno la metacomunicazione esplicita: il ricevente dichiara di aver ricevuto e appreso il messaggio.

Fonti: Libro scolastico "EducataMENTE"

Le nuove identità del bambino

Le identità di un bambino, con l'ingresso nel mondo scolastico, si moltiplicano: non è più solo un figlio, ma è un compagno, uno studente...
A moltiplicarsi saranno anche le immagini che di lui hanno gli altri, grazie ai vari contesti frequentati.
A guidarlo, istruirlo non saranno più solo i propri genitori, ma tutto il personale scolastico, a partire dal maestro.
In questa nuova situazione verranno fuori diversi nuovi comportamenti. 

Fonti: libro scolastico, "EducataMENTE"

La teoria sistemica

La psicologia sistemica analizza la relazione educativa partendo da due presupposti: tutto è comunicazione e il mondo psichico è un sistema dove una parte influenza tutte le parti.
Paul Watzlawick, uno dei più esponenti dell'approccio sistemico, spiega che un singolo fenomeno occorre prendere in considerazione tutto il suo contesto.
Le indicazioni che questa teoria fornisce all'educatore sono che: 

  • l'educatore, nel contesto della classe, deve favorire la riorganizzazione ogni volta che un nuovo elemento disturba. 
  • Nel gruppo egli deve riconoscere le persone-chiave, i quali possono rendere possibile con atteggiamenti positivi il mutamento collettivo.
  • Tenere sotto controllo le agitazioni, l'ansia quando si presenta un problema o viene assegnato un compito.
Ogni tal volta che un problema viene risolto, si crea un nuovo tipo di stabilità dinamica, una nuova organizzazione cognitiva, una diminuzione dell'ansia e un' accresciuta autostima.
Quindi l'approccio sistemico sottolinea come le abilità relazionali dell'educatore siano strutture internazionali, perché l'educatore deve essere capace di interagire nel mondo opportuno sia con il singolo sia con il gruppo.
Inoltre, deve controllare il circolo commutativo che si stabilisce. 

Fonti: Libro scolastico, "educataMENTE"