domenica 25 febbraio 2018

Socrate: la forza del dialogp

I sofisti sono "professionisti della formazione", mentre Socrate dedica la sua vita alla filosofia: ai suoi allievi non trasmette un insegnamento tecnico ma bensì morale, per il quale non chiede una ricompensa.
Socrate insegna ai suoi interlocutori che molte loro idee sono infondate e li induce alla continua ricerca della verità.
Attraverso il dialogo, Socrate pone delle domande ( cos'è..?), per mettere alla prova le loro convinzioni. Egli cerca la risposta nel concetto, cioè dalla definizione.
Queste confutazioni apre la strada a un'autentica ricerca del sapere la verità. 
Ma come riuscire alla verità? Socrate induce chi dialoga con lui a fornire egli stesso alla domanda iniziale. Grazie al suo metodo, la maieutica; ossia far partorire le idee.
Egli stesso, però, si dichiara ignorante (ironia socratica).

Metodo e scopi distinguono i sofisti a Socrate.

  • A Socrate non interessa la retorica, ma piuttosto la dialettica, come serrato dialogo, una pratica argomentativa guidata dalla ragione.
  • Socrate vorrebbe arrivare alla definizione di bene e giustizia.
  • Per Socrate la virtù non è insegnabile dall'esterno, ma viene appresa attraverso una ricerca interiore.
Socrate, proprio per questi valori, è riconosciuto come scopritore dell'anima come coscienza: l'uomo è la propria anima e l'anima è la sede delle attività pensante e morale.
Per egli i  veri valori sono quelli dell'anima, e in primo luogo della conoscenza. 
Secondo Socrate tutti gli uomini agiscono a vista della felicità, ma spesso per ignoranza scelgono male al posto del bene. Perciò è fondamentale la conoscenza del vero significato del bene, e quando se n'è consapevoli è inevitabile compire il bene.
La posizione di Socrate prende il nome di otticmismo etico, ed è stata ritenuta intellettualistica, perchè appunto, si affida alla ragione alla conoscenza.

Fonte: Libro scolastico "EducataMENTE".

I sofisti e la nascita della paideia

Nel V secolo Atene raggiunge la cima del suo splendore. Sotto la guida di Pericle, ma anche successivamente, la città è città natale dei principali protagonisti dell cultura greca: i sofisti, Socrate e Platone.
Il termine sofista indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politi.Per questo motivo essi furono aspramente criticati dai loro contemporanei, ed erano offensivamente chiamati «prostituti della cultura».  Essi intendono insegnare l'aretè politica, cioè la tecnica con cui un uomo politico può sostenere in pubblico le proprie idee e tesi e sconfiggere gli avversari.

La nuova virtù consiste, quindi, nelle abilità del linguaggio. E i sofisti avevano due tecniche di insegnamento:

  1. la dialettica, ossia un serrato dialogo nel quale ciascuno tenta di provare la validità delle proprie idee confutando con quelle dell'avversario;
  2.   la retorica, cioè lunghi discorsi con i quali convincere un vasto uditorio. 
Accanto a queste tecniche, occorre un vasto sapere, e da qui i sofisti pongono il possesso di un sapere enciclopedico. Quindi lo scopo è una paideida greca, un sapere generale.
E' importante sapere che i sofisti ritengono che non esista alcuna verità assoluta:

  • Protagora di Abdera afferma:

« L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono »;
ciò significa che la verità è quella che il singolo uomo vuole che sia.
  • Gorgia da Lentini afferma a sua volta: "Nulla è; Se anche qualcosa fosse, non sarebbe conoscibile; Se anche qualcosa fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile agli altri." per lui l'unica realtà è il linguaggio.
Per queste parole, i sofisti furono giudicati scettici e accusati di nichilismo. Essi hanno sostenuto l'inespugnabilità della virtù a tutti, contribuendo così alla democrazia del sapere. 
 Fonti: Libro scolastico, "EducataMENTE".
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Sofistica

Atene e l'educazione del cittadino

Ad Atene si impone un modello educativo diverso da quello spartano. Al contrario di Sparta, la città non è fondata sulla forza, ma sulla legge (principio di Dike, della giustizia).
E' Solone. a proporre questo ideale anche attraverso i suoi testi poetici: Eunomia, la buona legge. L'aretè è intesa come la virtù civica: una forma di rispetto e dedizione verso lo Stato e le leggi.

Ad Atene, vengono coltivate, oltre l'educazione fisica, e alla musica, anche la letteratura e la scrittura; avendo una partecipazione politica maggiore.
La scuola, però, è per lo più privata.
Le figure educative della scuola ateniese sono diverse:  

  • grammatistes, insegnate di grammatica e letteratura
  • kithariste, maestro di musica
  • paidotribes, istruttore di ginnastica. Lo sport viene praticato dei gymnasia gestiti dallo stato.

Mentre i ragazzi vengono accompagnati a scuola da un pedagogo, le ragazze restano a casa.



  • fino ai 7 anni, formazione in casa
  • dai 7 ai 14 scuola elementare, o una scuola privata
  • dopo le elementari, alcuni ragazzi seguono corsi di studio superiori per quattro anni
  • ai 18 anni avviene l'ingresso alla scuola militare, per due anni

La formazione di Atene è finalizzata per l'obiettivo del buon cittadino.


Fonte: Libro scolastico, "EducataMENTE".


Sparta e l'educazione del soldato

I due tipi di aretè individuati dei poemi omerici, erano la base dell'educazione di due grandi città, polis greche: Sparta e Atene.
Le due città possiedono modelli politici diversi. Sparta è una monarchia, mentre Atene una democrazia. E in accordo la loro organizzazione politica, elaborarono diverse educazioni.  
Sparta ha un'organizzazione di tipo militare. La popolazione di Sparta è divisa in tre classi sociali: 

  • i spartiati, i cui membri godono di pieni diritti politici e possono dedicarsi alla vita militare.
  • i perieci, uomini liberi, artigiani e commerciali, ai quali è permesso avere proprietà, ma sono privi di diritti politici.
  • iloti, schiavi senza alcun diritto.
A Sparta prevale l'ideale dell'aretè eroica, dato che l'educazione è basata sulla formazione di bravi soldati.
In questa polis, l' educazione è divisa in questo modo:

  1. in famiglia fino all'età di sette anni
  2. dopo lo Stato sottrae i figli maschi, inserendoli in fratellanze, gruppi che variano in base all'età der ragazzo: fanciulli (7-11 anni); ragazzi (12-15); eirenes o efebi (16-20): si tratta di scuole militari
  3. a 20 i ragazzi entrano a far parte dell'età adulta.
L'istruzione mira all'irrobustimento del corpo, e all'addestramento militare. Anche l'apprendimento della letteratura ha una finalità ì militare: i giovani devono sapere gli inni di guerra. 

Le ragazze, invece, vanno a scuola dall'età di 6-7 anni entrando in sorellanze. 

Fonte: Libro scolastcio, "EducataMENTE".

Esiodo e l'aretè del mondo cittadino

Esiodo, poeta greco antico, le cui opere sono fatte risalire al periodo tra la fine dell'VII secolo e l'inizio del VII secolo a.c E' il primo di cui abbiamo fonti storiche attendibili. 

Le sue opere sono: la Teogonia e le Opere e i giorni. Nella prima, egli parla brevemente dell'origine dell'universo, per poi elencare le generazioni degli dei.
Mentre nella seconda opera, vengono affrontati i due concetti fondamentali del lavoro e della giustizia, presenti anche consigli di morale, di economia, sui lavori agricoli, sulla navigazione e infine sul matrimonio. Quindi l'aretè descritta da Esiodo è quella del mondo contadino greco.



Fonte: Libro Scolastcio, "EducataMENTE".
                                      Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Esiodo

Cultura classica, la Grecia arcaica e i poemi di Omero

La scuola, assume ad Atene e Roma i caratteri che la segnano fino ai nostri tempi. Ma oltre gli aspetti materiali e organizzativi, il mondo classico ha lasciato in eredità l'idea di un'educazione che riguarda la persona nel suo insieme.
Per questo motivo la cultura ha valorizzato discipline che parlano dell'uomo.

L' educazione greca si sviluppa grazie ai miti, in particolare due poemi giunti a noi: L'illiade e l'odissea di Omero.
Essi si presentano come una forma di intrattenimento, ma il realtà al loro interno giacciono informazioni sugli idee, la navigazione, l'origine del mondo..
Nei poemi omerici compare il concetto di aretè, ossia la virtù nel senso di abilità o capacità.  Quindi esistono diverte aretè.
Nell'Illiade ci si pone l'assedio della città di Troia, e qui troviamo l'aretè guerriera, dove gli eroi sono modelli da seguire.

Nell'Odissea narra invece delle avventure di Ulisse, il quale dovrà utilizzare l'astuzia e l'intelligenza per compiere gli episodi; qui prevale l'aretè dell'intelligenza


Quindi, in conclusione, la funzione di questi due poemi è quella di presentare e di diffondere le virtù.  

Fonte: Libro scolastcio, "EducataMENTE".


martedì 20 febbraio 2018

La Cina: sistema scolastico e scuole filosofiche

In cina il sistema scolastico ha come fuznione la preparazione dei funzionari politici, sottoposti a una rigida serie di esami.
Sono del XII secolo a.c le informazioni che risalgono a costruzioni di scuole per nobili e scuole per contadini, dove uomini e donne si recavano dolo il loro lavoro nei campi.
Questa educazione è rivolta sia all'attività fisica che quella intelletiva.

Il rapporto maestro-allievo, in Cina assume maggior importanza nelle scuole filosofiche. Possiamo individuare due pensieri di particolare rilievo alla filosofia cinese: il taoismo e il confucianesimo. 

TAOISMO
  • Insegnante: Lao Tzu.
  • Il taoismo prende in considerazione tutto quello che riguarda l'armonia con il cosmo.
  • Libro: Libro del Tao.


CONFUCIANESIMO
  •  Insegnamenti di Confucio, tramiste aforismi racconti nei Dialoghi.
  • Sostiene la formazione culturale per la stimolazione della crescita morale, basata su responsabilità personali e anche sull'esempio.
 Fonte: Libro scolastico, "EducataMENTE".

Religione ed educazione in India

Due aspetti evidenti nella civiltà indiana sono la divisione in caste, ossia un meccanismo di gerarchie a livello di stratificazione sociale di carattere rigorosamente ereditario. Questo sistema millenario, nonostante sia stato ufficialmente abolito nel 1950, influenza in parte ancora oggi la suddivisione dei lavori, gli equilibri di potere, il passaggio dei beni (attraverso i matrimoni) e si basa su fondamenti religiosi molto antichi e profondamente radicati; e sia l'influenza su ogni aspetto della vita sociale e culturale da parte delle religioni.  E quindi anche l'educazione, la formazione sono influenzate da queste ultime, con differenze che dipendono dal tipo di religione (per l'India saranno Induismo e Buddhismo). 

INDUISMO
  • Religione più antica.
  • Concetto fondamentale: la reincarzaione.
  • Testi sacri: Veda, bramini.
I Veda sono stati trasmessi oralmente e sono l'inizio dell'espazione culturale, grammaticale, per i ragazzi indiani. Troviamo il metodo mnemonico, adottato per ricordare i testi sacri, e sul ragionamento, che impegna in un dialogo serrato tra maestri e allievi. Tutto ciò è strettamente finalizzato per uso prevalentemente religioso.

Il percorso formativo prevede un'istruzione affidata al maestro a cui il rispetto deve essere maggiore dello stesso padre. La formazione varia, ovviamente, in base alla prorpia casta e lo studio è completo solo a chi è destinato a diventare un bramino.

BUDDHISMO
  • Diffusso grazie a Siddharta Gautama, detto il Buddha. Il Buddha, un giovane principe indiano, insegna un percorso di purificazione. 
  • Libro sacro: Nirvana.   
L'educazione buddista è aperta a tutti, senza dipendere da caste o ect..
Rimane centrale, però, il rapporto strettamente legato alla religione e il rapporto allievo-maestro.



Fonte: Libro scolatcio, "EducataMENTE."
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_delle_caste_in_India#La_visione_di_Ambedkar