martedì 1 maggio 2018

La Patristica latina dei secoli successivi: san Gerolamo e sant'Ambrogio

San Gerolamo, a cui si deve la Vulgata, la versione in latino della Bibbia che circola in tutto il medioevo, manifesta ancora un atteggiamento di chiusura nei confronti del mondo classico...
Gerolamo insiste sull'importanza dell'educazione nella prima infanzia, compito assegnato ai genitori. 
Egli però, insiste in particolare, sull'educazione femminile attraverso tre lettere indirizzate a Leta per l'educazione della piccola Paola, a Gaudenzio per l'educazione della fanciulla Pacatula e alla vergine Eustochio. Oltre la preghiera, Gerolamo consiglia per l'educazione delle fanciulle indirizzate alla vita monastica anche la penitenza e la mortificazione psicologica e fisica. 
In Gerolamo è quindi presente un'attenzione particolare per l'educazione femminile. 

Invece Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, trae spunti dal De officis di Cicerone per l'elaborazione della propria opera I doveri dei sacerdoti (De officis ministrorum). 
Egli contrasta gli aspetti della cultura pagana che possono ostacolare la conquista della vita eterna. Così la fides latina (la lealtà) diventa la fede in Cristo, la charitas assume un significato interiore.
Con Ambrogio il concetto greco-romano di officium viene così ripreso in chiave cristiana. Egli distingue due livelli di servizio/dovere: l'officium medium che fa riferimento ai comandamenti divini validi per tutti i fedeli e l'officium perfectum che raccoglie i consigli che valgono per i santi. 

Fonte: Libro scolastico, "EducataMENTE".

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